laurea

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giovedì 18 luglio 2013

ma uno che mi parlasse di lavoro!

Meno male, ma meno male che sono andata in maternità!
No, non solo per mia figlia ma anche per capire qualcosa che ho sempre percepito ma mai capito così profondamente come ora.
Al lavoro, davvero, tutti siamo utili e nessuno è indispensabile!

Lavoro per l'attuale azienda da 13 anni e io, come ho ampiamente ribadito molte volte, ho lavorato tantissimo. Ho lavorato fino alla sera tardi,h o lavorato nel fine settimana, ho lavorato con la testa e con il cuore per il grande piacere di lavorare perché a me piace lavorare. L'ho fatto sempre non solo per senso del dovere, serietà e per amore verso il lavoro, ma anche perché io credo profondamente che il lavoro nobiliti, che ci renda parte di una società e quindi utili alla stessa.
Inoltre, io sono appassionata del settore per cui lavoro. Non nel senso che quando sono a casa leggo o mi informo circa questo settore perché davvero ci dedicavo moltissime ore al giorno, ma al lavoro mi appassionavo, cercavo di tenermi informata, di farmi venire delle idee che è poi quello che vuole la mia ditta sopra a tutto: idee.

Bene, da quando sono in maternità questo mondo mi è precluso, sbarrato, chiuso con la doppia mandata e non c'è un collega che sia uno che mi chiami per parlarmi di lavoro! Nella mia ditta la maternità è sacra, quando una persona è in maternità non la si chiama per parlare di lavoro, l'ho fatto anche io, diverse volte, piuttosto si perdono ore ma una persona in maternità non si disturba con faccende di lavoro, anche se la si sente una volta a settimana per chiacchierare un po'.
Però ora che tocca a me mi dispiace! Mi mancano le informazioni, i pensieri, le idee, mi manca quella mia quotidianità di conoscenza lavorativa che, nella fatica, amavo. Nessuno mi dice più niente e se accennano qualcosa è velocemente e in modo poco approfondito e invece io avrei voglia di sapere davvero come va quel progetto o quell'altro o come si è risolta una determinata cosa, se ci sono problemi, idee.. idee...

Tutto questo, però, mi fa bene, mi consente davvero di capire che tutte le volte che mi arrabbiavo perché certe cose dovevano avvenire come pensavo fosse giusto, era una reazione sbagliata, davvero sbagliata. Perché quel lavoro è il mio lavoro ma non mi appartiene, è della ditta e di tutti i colleghi che lavorano quotidianamente per esso. E'anche mio ma ora il mio aiuto non serve, è inutile.
Oltretutto, è possibile che al mio rientro io cambi ufficio e quindi varieranno le mie competenze.
A me fa piacere cambiare settore, se mi spostano accolgo la decisione positivamente perché cambiare mi piace anche se... i colleghi del mio ufficio mi mancano ogni giorno e fosse per me li chiamerei quotidianamente...

Ovunque andrò, comunque, credo che questa consapevolezza relativa al "grado di attaccamento" al lavoro mi resterà e, quantomeno, sarò meno irosa e pronta alla guerra qualora ritenga le decisioni prese non corrette.

In questi giorni di non studio e di sola maternità sto riflettendo molto, penso ad esempio che questa è la prima ora da dieci giorni che non sono con mia figlia e mi manca moltissimo.

La prossima settimana inizierò con calma a leggere i testi per il prossimo esame, cercherò di fare qualche gita da amici fuori porta che desidero molto incontrare e passerò del buon tempo con mia figlia. Settembre arriverà presto e là ci aspetta una nuova vita,la mia con l'orario ridotto (che poi continuerà visto che ho chiesto il part time a 6 ore) e la sua all'asilo.
Voglio approfittare di questi mesi per rafforzare la nuova me stessa, quella più calma e riflessiva, che corre meno dietro alla vita perché, dopo tanti anni, finalmente ha raggiunto quello che desiderava.

mercoledì 10 luglio 2013

YUPPI!

Ho passato l'esameeee!
Evvivaaaa!!!

Andata!

Ho preso 27 dopo alcune ore in cui mi sembrava di vivere un film dell'orrore con la professoressa che si è presentata con un'ora di ritardo, incavolatissima e con gli occhiali neri e ha bocciato tutti i 4 sfortunati che si sono presentati prima di me!
A me è andata bene perché mi ha interrogato l'assistente e la prof., che in genere interveniva sugli interrogati dell'assistente, mi ha lasciata sempre parlare senza interrompermi.
Durante le interrogazioni precedenti ha urlato e incalzato tutti, era arrabbiata per non so quale motivo e ha voluto registrare nel libretto ad ognuno il voto insufficiente perché così: si dimostra il mio lavoro, altrimenti non resta traccia che voi vi siete presentati!
Una ragazza era la quarta volta che provava a dare l'esame e ancora non l'ha passato... ed era il suo ultimo esame!
Insomma, ad un certo punto sembrava un'allucinazione e invece è poi andato tutto bene e ce l'ho fatta!

Adesso mi godo mia figlia e la maternità!
Il 10 settembre avrò il prossimo esame ma siccome l'ho già studiato conto di prepararlo con calma in quanto non voglio più assolutamente vivere la frenesia che mi ha accompagnata fino ad ora e portare mia figlia dai nonni appositamente per poter studiare o lasciarla a mio marito quando arriva dal lavoro.

Da oggi cerco di iniziare quella vita che desidero, più calma, più tranquilla, in cui lavorerò part time (che ho già chiesto alla mia ditta per quando terminerò il periodo di allattamento quando rientrerò al lavoro) e mi occuperò della mia bimba.

Il progetto scolastico non è concluso, mancano tre passaggi:
- esame di storia del teatro a settembre;
- preparazione materiale dimostrativo del lavoro fatto nel tirocinio per ottenere la certificazione dalla mia azienda di aver svolto questa attività e quindi la richiesta di esonero all'università;
- preparazione tesi.

Non è poco ma per l'esame sono tranquilla e per il tirocinio mi aiuterà mio marito.

Adesso che ho 40 anni vorrei una vita più a dimensione umana. Questo è il mio prossimo obbiettivo: Vivere una vita più rispettosa dei tempi e ritmi umani.

Non mi sta più bene una vita di corsa in cui non riesco a godere dell'aria aperta o delle cose che mi accadono.
Se mi laureerò ho dei progetti ma vorrei tendere alla loro realizzazione rispettando l'intenzione di vivere con maggiore rispetto dei tempi e delle esigenze umane.

Da oggi la mia vecchia pelle camaleontica è cambiata, davvero è iniziata una nuova stagione. I colori sono più tenui, le sfumature sono allungate e questa nuova pelle luccica di meno se vista da lontano ma è più ricca di dettagli se guardata bene da vicina.
E' la pelle della nuova Plotina mammaindivenire quarantenne, più tranquilla, meno frenetica. Qualcosa ho raggiunto e a certe corse non mi iscriverò più. Ora mi godo le mie vittorie.



venerdì 5 luglio 2013

ci siamo quasi...

Scrivo al volo prima di iniziare a studiare.
Siamo stati al mare ed è stata una delle vacanze più belle della mia vita, semplicemente grazie al fatto di stare con la mia bimba e mio marito a giocare con la sabbia o con le onde.
Tutto quello che fa mia figlia mi emoziona in modo incredibile e ogni sua scoperta mi riempie la vita.
Al mare, davvero, si è divertita tantissimo scoprendo la sabbia, il mare, paletta e formine, poi c'erano le giostre e i viali lunghi in cui correre... E poi mamma e papà erano sempre con lei.
Era felice, felicissima, e da quando eravamo al mare ha iniziato a cantare! Adesso canta tantissimo e ci fa ancora più ridere!

Al mare ho iniziato lo spannolinamento. Ora ha 2 anni e mezzo (appena appena compiuti) ed è un'età giusta per iniziare. Sta andando tutto benissimo, ormai sono quasi due settimane che non porta più il pannolino di giorno e fa la pipì e la cacca nel gabinetto con il riduttore e, quando capita che non le chiediamo se deve andare in bagno (al momento ogni ora e mezza circa la mettiamo nel gabinetto...) lei lo chiede e sono 3 giorni che non si sporca più!

Facciamo un po' ridere perché andiamo in giro con riduttori, vasini, teli per riparare dalla pipì... ma lei è tranquillissima e quando si è fatta la pipì addosso erano momenti in cui era davvero molto impegnata a giocare.
Insomma, anche questo ci sembra un miracolo!

Io ho studiato, ho studiato tantissimo.
Ogni mattina alle 10.30, in spiaggia, iniziavo a studiare ma ogni tanto alzavo gli occhi e sorridevo perché c'era la mia cucciola lì vicino che giocava con il papà.
Al pomeriggio studiavo dalle 14.30 alle 17.00, ovvero mentre dormiva, e poi di nuovo dalle 18.00 alle 19.30.
Ho studiato tanto e ancora lo faccio perché l'esame è il 9, martedi. (Camp! Hai ragione! mi sono sbagliata data!!! :) )

Fra oggi e lunedi devo ripassare 3 libri interi e devo davvero riuscire a farlo perché li ho letti una sola volta.

Che dire... ce l'ho messa tutta, non mi sono risparmiata neanche un attimo, non mi sono fatta sconti, non ho avuto titubanze, ho studiato anche e purtroppo a discapito del tempo prezioso che volevo e dovevo passare con mia figlia e l'ho fatto perché ormai sono verso la fine di questo percorso di studi e vale la pena di stringere i denti.
Ho una gran paura e spero davvero di passarlo, mi basta un 18 e sarò felicissima.
Ho paura per un libro che non ho preparato visto che, essendo il mio un esame da 10 crediti, avrei dovuto preparare un testo in più.
Ma davvero c'erano tantissimo testi e già così mi sento con l'acqua alla gola...

Insomma, spero in bene.

Adesso, a proposito di acqua alla gola, vado in apnea fino a martedi...