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martedì 27 novembre 2012

a ben guardare...

Ieri eravamo a pranzo da mia madre quindi avevo mami, papi e pure sorella lì con me.
Non c'erano i nipotini con il solito subbuglio che mettono quei due adorabili monelli e quindi chiacchieravamo tranquilli.
Domande sull'adozione non ne arrivano dalla mia famiglia, come ho ampiamente spiegato, ma ieri, ad un certo punto, ho preso il cellulare e ho mostrato la foto della bellissima bimba di una delle due care amiche che in questo momento è in Vietnam con sua figlia dopo 4 anni di attesa...

C'è stato un attimo di gelo e mia sorella mi dice: ma come... ma sono in Vietnam? ma si è sbloccato?
I miei genitori e mia sorella non sapevano niente dello sblocco ed erano solo aggiornati sul fatto che avevo rifatto tutti i documenti per la Cina.
E io: Si
E lei: ma... ma...ma ci sono tante coppie davanti a voi dopo queste?
E io: no, con il nostro ente poi ci siamo noi...

E' scoppiato il putiferio!

Erano strafelici che io non sapevo più cosa dire!
Mio papi che ha quasi 80 anni non aveva capito niente e guardava la foto e diceva: Che bella, che bella, prendila prendila! Si si, prendila pure eh!Guarda che bellaaaa!!!
Ma papi! ma non è mia figlia e mica la scelgo!

Però è stato bello lo stesso perché erano davvero felici e io mi sono resa conto che...
era come se, in tutti questi anni, anche loro avessero imparato a tutelarsi e a forza di sentire solo notizie negative avessero un po' smesso di crederci ...
Ieri mi è sembrato che loro ci tenessero eccome a quest# bimb#!
Mia sorella era al settimo cielo e mia mamma piangeva...
Poi parlavano della festa quando arriverà e dicevano che devo affittare un locale grande come una palestra...

Alla sera, mia sorella mi ha mandato un messaggio di controllare il passaporto che se è scaduto o in scadenza ci vuole molto a rifarlo in questo periodo, sotto le feste...
Io gliel'ho detto che non partirò per le feste ma gli ho anche detto che l'ente si aspetta abbinamento entro pochi mesi e quindi mi ha fatto piacere questa attenzione... era come starmi un po' vicina ed è stato bello...

Insomma, è stato bello.

Adesso sono sempre qui con niente in mano tranne la speranza ma considerando che per anni non ho più avuto neanche quella, direi che non sia poco.
E poi ho anche un po' di amore in più, che magari c'era ma io non lo riuscivo a vedere.

giovedì 22 novembre 2012

con le buone notizie

Lunedi sera mio marito ha trovato un gattino investito da un'auto.
E' iniziata una pazza corsa alla ricerca di gestire questo micino a cui, nel giro di pochi giorni, è stato asportato un occhio e ha subito un'operazione per suturare il labbro completamente aperto. La difficoltà più grande, però, è la mandibola che sembra rotta ma speriamo sia solo lussata e che fa si che, per ora, il micino venga alimentato con la siringa.

Noi l'abbiamo gestito solo in parte e poi ci siamo rivolti alla associazione animalista di cui faccio parte ma ci sentiamo molto responsabile per questo micetto e credo di avere fatto non meno di 100 telefonate fra tutte le persone che conosco per trovare uno stallo idoneo.
Il micio, infatti, ha la FIV che è l'aids felino. Non è più di tanto un problema ma si trasmette agli altri gatti e quindi deve prenderlo qualcuno che non abbia gatti... e deve essere qualcuno che sa occuparsi di gatti... e nessuno vuole un gatto in questo stato, da imboccare...
Lo dico con certezza perché mi hanno detto tutti NO.

Comunque, la mia associazione è veramente bella e il micio al momento è seguito ed amato sebbene non sia libero che può muoversi cullato e coccolato in una cucina vicino alla stufa come invece meriterebbe.
Ma... nel momento più frenetico, quando mio marito arrivava dal veterinario ed io lo aspettavo trafelata e quindi entravo in auto per recuperare il micio sanguinante rannicchiato nel baule (dopo che aveva provato la sistemazione più idonea in tutti i sedili dell'auto...) ecco che suona il telefono ed era il mio ente.

Non mi da nessuna notizia eclatante, niente di certo, sicuro, tangibile, nessun abbinamento per intenderci... Anzi, la strada è ancora impervia soprattutto in Vietnam che ha dato ben pochi esempi di pratiche in lista 1 sbloccate... ma mi dice che la pratica sta andando benissimo, va tutto davvero bene e dalla provincia sta avanzando e di stare tranquilla e che i tempi che prevedono per la chiusura sono buoni.

Io sono lì con il gatto e l'urgenza e mio marito che cerca di capire anche lui...

E poi metto giù e dico: dice tutto bene e corro dal micio, e parliamo con il veterinario, e inizio le due milioni di telefonate e vado a casa e penso al gatto che sta male, a come mi guardava, a cosa deve avere provato là solo in mezzo alla strada con le macchine che lo schivavano ed era buio e lui aveva male...
...e penso alla nostra pratica in vietnam...
E chiedo alla mia amica se ho capito bene un passaggio e lei mi conferma che esiste 'sto passaggio e che la sua pratica l'ha avuto qualche mese prima dell'abbinamento...

E così poi realizzo un po', solo un po', che forse la ruota sta girando davvero anche per noi.

E poi corro ancora perché a fermarsi uno ha paura.
E tanto non è successo niente ma non sono abituata a buone notizie, sono 3 anni che riceviamo solo notizie negative... tutto fermo...tutto fermo...
e uno impara a reagire alle cattive notizie... non alle buone.

E poi ci si ferma ancora ogni tanto e ci si rende conto che ci si può fermare davvero a viverle le buone notizie.
Con calma e cautela, in punta di piedi, ma ci si può fermare un po' a pensarla con piacere una buona notizia, ogni tanto posso farla uscire dal cassettino e ripetermela e gustarmela e pensarla, e poi la ripongo perché non vorrei mai che si rompesse. Sono fragili, le buone notizie.

sabato 17 novembre 2012

questione di nomi

Oggi siamo stati da mia suocera.
Ad un certo punto ha voluto anticiparci il nome  che mio cognato ha deciso di dare al suo futuro figlio (che nascerà a febbraio).
L'occasione era davvero ottima per "svelarle" i nomi che abbiamo deciso di dare a nostr# figli#.

Quindi glieli abbiamo detti e il commento è stato: per il nome femminile assoluto silenzio (tanto che poi gliel'ho ripetuto) e per quello maschile: ma accidenti! Voi date sempre i nomi dei miei parenti! Tua sorella ha usato il nome di mio papà e tu usi quello di mio nonno!

Questa risposta non so cosa significhi, credo che non le piaccia ma questo l'ho dedotto dall'espressione della faccia...
Per il nome al femminile, invece, quando gliel'ho ripetuto mi ha detto: E' bello.

E bon, basta, fine. Non ha detto altro e per tutto il pranzo (e davvero per tutto il pranzo...) ha continuato a parlare del nome del nostro futuro nipotino che, oltretutto, nascerà nel New Jersey dove vive mio cognato.

Forse non ci crede più che quest# bimb# arrivi per cui non ritiene necessario esprimere pareri o opinioni sul nome, forse era davvero coinvolta dal nome del nostro futuro nipotino essendo un nome ultimamente un po' inusuale (Rocco) a cui verrà accompagnato un altro nome perché così desiderano i miei cognati.

Sta di fatto che io ho qui i nostri due nomi che per noi sono concreti e pensati ed amati.
Pensiamo al nome di nostr# figli# da anni.

L'idea iniziare era che, se fosse stato un bimbo con più di 2 anni, avremmo senza dubbio tenuto il suo nome mentre, se fosse stato più piccolo, avremmo valutato come comportarci.

Sbirciando nelle liste dei bimbi vietnamiti disponibili all'adozione internazionale abbiamo verificato che la maggior parte sono molto piccoli e quindi abbiamo pensato di aggiungere un nome italiano a quello vietnamita e questo sia perché alcuni nomi sono davvero difficili da pronunciare in italiano sia perché, per lo più, i nomi dati ai bimbi vietnamiti abbandonati così piccoli sono scelti dai direttori degli istituti e non posso pensare che siano nomi pensati, amati, riflettuti come quelli che potremmo dare noi..
Oltre a questo non sappiamo quali saranno i desideri di nostr# figli#, in alcuni momenti potrebbe desiderare un nome italiano, in altri un nome vietnamita, in altri... entrambi!

Vorrei scriverli questi nomi ma  la ricerca è ancora in corso e già anni fa pensavamo di avere trovato i più bei nomi possibili e invece poi li abbiamo cambiati entrambi,  spero di poter presto postare il suo nome vero, completo...

Nel frattempo, non riesco a mettermi in contatto con l'ente che aveva detto ci avrebbe fatto sapere di eventuali sviluppi.
Per ora non c'è problema, il problema è l'8 di dicembre... quando prepareremo l'albero di Natale.
Lì diventa tutto difficilissimo e la mancanza che sentiamo nel cuore quotidianamente,  quel giorno gira nell'aria come fosse vera.

venerdì 16 novembre 2012

nel momento del bisogno...

Questo percorso adottivo mi ha insegnato l’egoismo e il menefreghismo della gente. Oppure, l'incapacità di occuparsi davvero degli altri.
Noi siamo stati lasciati completamente soli da parenti e amici di lunga data.
Chi ci ha capito ed accompagnato sono amici che conosciamo da poco tempo o, soprattutto, tante coppie in attesa come noi e quindi perfettamente consapevoli della situazione. Forse, tante coppie sole come noi…

Nel nostro caso specifico sia la mia famiglia che quella di mio marito non ci hanno minimamente accompagnati durante questi anni di attesa. Mia sorella e il fratello di mio marito hanno raggiunto il massimo del menefreghismo e credo che mia sorella, in 4 anni, non mi abbia mai una volta chiesto come sta andando il percorso adottivo…
Ogni tanto suo marito chiede e ho smesso di dargli anche solo brevi aggiornamenti perché poi se ne esce con frasi del tipo:” Eh… e ci vorranno ancora anni!” oppure, da una volta all’altra, si dimentica quel poco che gli ho detto e mi chiede magari sull’aggiornamento di tre mesi prima!

Mio padre esce con frasi del tipo: “Speriamo che non arrivi il bambino così finisci l’università… “
Il fatto è che io ho 39 anni e mi sono iscritta all’università qualche anno fa e per quanto tenga ai miei studi non c’è neanche da fare un paragone a quanto io desideri diventare mamma…
Mia madre è completamente fuori discussione, ogni tanto sente in televisione qualche notizia relativa all’adozione e allora arriva con domande o considerazioni assurde. Naturalmente, nessuno mi chiede niente, non fanno neanche domande del tipo: come va, c’è qualche aggiornamento.
Inoltre, ogni volta che mi parla di mi# figli# mi dice: quando arriverà non potrò guardarlo io, ormai sono vecchia.
In pratica, non ricordo una sola volta, in questi 4 anni (considero solo quelli da cui ho fatto domanda di adozione ed escludo quelli in cui cercavo il bimbo nella mia pancia) in cui ho sentito vero affetto nei confronti di mi# figli# e comprensione verso questo percorso eterno, lunghissimo e difficilissimo.
Niente, niente di niente.

Anzi… mia sorella l’unica cosa che ha saputo dirmi è che dovevo assolutamente provare la fecondazione assistita e quindi, in qualche modo, è come se pensasse che tutta questa attesa me la sono cercata, che potevo usare altri metodi…

La mia testimone di nozze è sparita per quanto riguarda questo argomento. Non è mai stata troppo coinvolta così presa dal suo tram tram e dai suoi problemi, e ora ignora la cosa completamente, come se ne avesse già a basta dei suoi problemi per avere tempo per me.
Ma mi dispiace perché lei è parte della famiglia e per me è come una sorella. Insomma, un’altra sorella che se ne infischia completamente.

Quindi la domanda che mi pongo in questi giorni è: ma quando arriverà quest# bambin#, con che faccia ‘ste persone dimostreranno la loro gioia e mi diranno che sono contente? E come dovrò interpretare i pianti che sicuramente ci saranno?
Perché le scenate “d’affetto” ci saranno sicuramente, e anche i regali.

Ma io non ci credo più e mi dispiace di questo, perché magari potrò anche lasciarmi affascinare da tante belle scenette che vedrò ma prima o poi, passata magari l’euforia dei primi tempi, mi fermerò a pensare e non potrò non ricordare questa indifferenza.
Oppure, e questa è la cosa peggiore, non potrò che notare ciò che davvero questi miei parenti sentono che è indifferenza.

Ma, d'altronde, chi chiede un nuovo nipotino? Ne abbiamo già due splendidi che appagano completamente tutta la famiglia, per non parlare della mia testimone di nozze che ha anche lei due bimbe adorabili e un nipotino in arrivo. Cosa ce ne facciamo di quest# mi# figli#?

Eppure, per me e mio marito, sarà il nostro mondo e il nostro sole e pochi bimbi al mondo sono amati e desiderati tanto come lui o lei...

domenica 11 novembre 2012

qualche novità...

Finalmente è arrivato il riposo.
Uscita dal tunnel di tutto questo studio mi sembra che il cielo, che in questi giorni è davvero nuvoloso, non sia mai stato così limpido, che il sole splenda alto e caldo (e invece, oggettivamente, non lo si vede neanche a cercarlo...) e che tutto sia più bello e luminoso!
Effetti della vita che torna a scorrere...

Dopo i primi momenti di assoluta disperazione mi sono fatta una ragione dell'assurdità dell'accaduto durante l'esame e ora sono serena sia perché accanirmi contro il destino non servirà a cambiare la situazione, sia perché quel che conta è che io ho studiato e quindi risostenere l'esame a gennaio non sarà una fatica così immane e quindi, senza tante recriminazioni (che non mi porterebbero da nessuna parte), testa bassa e vado avanti.

Ma... qualcosa sta accadendo nel mio percorso adottivo, qualcosa di MOLTO MOLTO MOLTO importante, ovvero, il mio ente continua a sostenere che va tutto bene e ritiene che non dovrebbe tardare molto all'abbinamento! 
Proprio così, avete letto bene!

La mia pratica è fra le più vecchie del mio ente ed è già depositata in Vietnam ma, a detta loro, sta procedendo speditamente...
Insomma, continuano a dirmi che sta andando tutto bene e che si aspettano buone notizie... a breve...

Basterebbe già questo a rendermi la persona più felice del mondo ma il Vientam ha reso pubbliche le liste dei bimbi in stato di adozione e queste sono davvero molto scarne con pochissimi bimbi iscritti ogni mese.
E così, rispetto ai milioni di bambini in adozione in tutto il mondo, dopo tanti anni dall'inizio del nostro percorso adottivo, io credo di poter restingere il campo dei bimbi che potrebbero diventare mi# figli# fino a sentirmi spezzare il cuore e girare la testa dall'emozione.

Sta succedendo qualcosa nel mondo, sta succedendo qualcosa di importante nel mio mondo.

Ripercorrere le tappe del mio percorso adottivo sarebbe troppo lungo, di quando anni fa mi avevano dato il nome di una provincia vietnamita in cui sarebbe stata depositata la nostra pratica e che invece non era niente perché c'è stato il blocco del  paese, e la mia sofferenza in merito, e accettare il blocco del paese, e aspettare il passare dei giorni, dei mesi, degli anni, e rifare la domanda in nazionale, e preparare i documenti per la Cina, e non riuscire a depositarli, e riprendere l'attesa in Vietnam... e ora, questa luce di vera speranza.
Sono solo parole e a me servono i fatti ma non riesco a non crederci.

Se non avessi perso la fede durante questi anni di attesa, ora pregherei, ma ho sofferto così tanto nella speranza che Dio si ricordasse di me e, soprattutto, di mi# figli# che non  ci riesco più.
Riesco solo a sognare.



mercoledì 7 novembre 2012

secondo esame

non l'ho passato.
Sono ancora in ateneo perchè attendo mio marito che da uno scritto.
Non l'ho passato per un motivo assurdo.
Vado dall'assistente per l'interrogazione sul manuale di storia del teatro. va tutto molto molto bene, e mi sorprendo pure che le parole escono così bene, rispondo davvero perfettamente.
L'assistente mi dice, per me benissimo, il mio voto è 30.
A questo punto devo passare dal professore che interrogerà sulla parte monografica (che consiste in un testo che ha scritto lui e in un altro che è un classico della storia del teatro) che poi farà media con la parte per cui mi ha interrogata l'assistente.
Mi chiede una domanda su Strindberg e su un altro autore che non ho mai sentito... capisco quindi  che lui intende qualcosa che non ho studiato per cui gli dico: guardi, io ho studiato questo testo e quest'altro.
E lui: ma questo è il corso che farò da febbraio a giugno del prossimo anno!
non posso interrogarla su questo.
E io: si ma guardi che è indicato nel sito...
non c'è verso, mi dice che non può, io gli rispondo che per quanto ne sapevo io il corso poteva essere stato fatto nel primo semestre  lui no, che non l'ha fatto e che è un corso del II semestre e non c'è stato verso.
non mi ha passata.

fine della storia.
gli ho chiesto se poteva considerare valida la prima parte dell'esame e lui mi ha detto no, la prossima volta devo ridare tutto.
gli ho detto che a marzo vorrei laurearmi e lui mi ha detto che non può interrogarmi su quei due libri (di cui uno l'ha scritto lui, brutto bastardo fascista di merda).

dopo di me passa una ragazza con testi di un corso di due anni fa e lui dice: ecco, i testi di due anni fa vanno bene ma non posso interrogare su un corso che devo ancora fare. che bastardo, ma che bastardo.

adesso sono in un internet point perché ho smesso di stare nelle scale a piangere. non so neanche io cosa fare.

farò così, in attesa che esca mio marito piango.
e nel mentre cerco i testi giusti per l'esame perché comunque non ho alternativa e questo esame lo devo dare.


martedì 6 novembre 2012

primo esame...

Mi collego al volo perché sono appena arrivata a casa e devo riuscire a riposarmi almeno un'ora e poi a ripassare almeno per due ore (visto che per l'esame di domani sono molto indietro con il ripasso).

HO PASSATO IL PRIMO ESAME!!!!

Ho preso 26 e la professoressa voleva darmi 27 ma l'assistenza era un po' stronza e si è opposta. Mi è capitata solo un'altra volta di avere a che fare con un'assistente stronza ma va bene lo stesso.
Sono molto, molto, molto contenta ma anche molto concentrata.
L'obiettivo è passare entrambi gli esami per cui, al momento, sto come trattenendo le emozioni e resto concentrata. Avrei un sacco di cose da raccontare ma sono le 15.50 e se dormo un'ora saranno le 17.00 quando mi sveglierò, dovrò studiare fino alle 19.00 e poi bon, di nuovo, quello che è fatto è fatto. Rien ne va plus.

Vado avanti...

lunedì 5 novembre 2012

domani ho il primo esame...

E va là...
Sto terminando il ripasso per il primo esame e ormai, come si dice: rien ne va plus...
Oggi mi sto dedicando solo all'esame di domani e, ormai, non credo che siano queste ultime ore di studio a determinarne l'esito.
Più che altro sto cercando di rimettermi in forze perché mi sento tutta anchilosata, credo sia anche per via del fatto che sono giorni che sto sempre seduta, e poi è lo stress.
Sto cercando di convincermi che ho studiato e quando si studia i professori lo capiscono, che il voto sia alto o basso. A me non interessa niente del voto, mi interessa solo lasciarmi l'esame alle spalle.
Sto anche cercando di non stancarmi troppo oggi perché quando il giorno prima dell'esame mi ammazzo di studio poi il giorno dopo resto stanca e non do il massimo per cui, ormai, rallento il ritmo e, come dicevo... rien ne va plus...


domenica 4 novembre 2012

a 2 giorni dall'esame

Mai più, io una cosa del genere non la vivrò mai più. Mai mai mai mai mai più.
Sono arrivata ad un punto di fatica e stress che non avevo mai raggiunto in vita mia e il carceriere sono io stessa con la mia stessa esigenza di raggiungere questo obiettivo di superare i due esami.
Il paradosso, in tutto questo, è che uno degli esami è sulla storia del teatro in cui studio i grandi classici del teatro in cui spesso ci si pone i grandi perché della vita.
Perché la vita, che senso ha...
E spesso a queste domande non ci sono risposte se non che la vita è fine a sé stessa, che non porta ad altro se non alla morte.
In particolare, uno dei testi si focalizza sulle forme più estreme del teatro contemporaneo con le esperienze del Living Theatre, di  Grotowski, di Eugenio Barba e di Peter Brook. Sono figure strane, che portano il teatro ad essere quasi un replicato della vita, a consentire un'esperienza "altra" allo spettatore come per fare sentire la vera vita, il suo vero essere, là dentro, in teatro. Che poi diventa para-teatro.

Quindi la mia situazione è di piena e completa alienazione.
Vivo qui dentro da 3 giorni con alle spalle tante ore di lavoro e studio e studio e lavoro e questo mondo alternativo che si è venuto a creare che è diventato quello vero in cui per fortuna ho l'orto in cui posso affondare le mani e sentire l'odore della terra bagnata.

Andiamo anche al cinema, ci sono andata anche ieri sera e così vedo queste storie come da un punto di vista diverso, quella di un'internata che si risveglia dal suo sogno, entra nella realtà di un film e poi torna nel suo sogno.

E tutto questo me lo sono costruita io per raggiungere questo mio obiettivo dei due esami.
Sono pazza?
Direi di si visto che la volontà umana non pensavo potesse arrivare a tanto.
Intendiamoci, spiegare che è un mese e mezzo che io lavoro e poi studio fino a cena e poi studio fino alle 23.00 con pausa solo il venerdi sera e il sabato sera e la domenica sera (in cui studio tutto il giorno) è difficile perché uno dovrebbe vedermi.
Mi vede mio marito che non sa cucinare ma in 'sti giorni cucina perché io ho sempre ancora mezzora di studio da fare e così pulisce le cozze, affetta il prezzemolo, prepara la pizza che ieri sera abbiamo riso come due scemi perché non ho mai visto una pizza (bruciata) tanto fine in vita mia, era come un sottilissimo strato di pasta, ma di meno di 2 mm, incredibile! In compenso i bordi erano enormi, dei veri manicotti di pasta. E ci siamo mangiati quelli.

Insomma, mai più una cosa del genere. Mai più chiedere a me stessa così tanto.
Per questa volta, però, io non mollo.

venerdì 2 novembre 2012

a 4 giorni dall'esame

Oggi ho studiato circa 8 ore ma fra una cosa e l'altra ne considero solo 6 di studio pieno.

Ho studiato soprattutto un libro per Storia del Museo (fase terza rilettura con memorizzazione) e ho dedicato meno tempo a Storia del Teatro leggendo un testo che avrei dovuto studiare ma è già tanto se riesco a leggerlo tutto una volta.Sono scelte che ho dovuto fare, cerco di orientarmi di più nei manuali e nei libri che nel programma d'esame (di entrambi gli esami) sono della parte istituzionale e un po' meno a quelli della parte monografica. E' chiaro che è un terno al lotto...

Per i prossimi 3 giorni il programma è serratissimo, sono uno spillo, mi arrabbio per tutto, non mi va bene praticamente niente, sono stanca e mi trascino per casa ciabattando e urlando a destra e a manca critiche di tutti i tipi a mio marito che ieri si è arrabbiato talmente tanto da mettersi ad urlare così forte che adesso è senza voce. Perché anche lui mercoledi ha un esame a riprova che il mio esempio non gli è servito a niente.

Adesso andiamo al cinema che è l'unica cosa che riusciamo a sopportare.

Proseguirò con la cronaca dei prossimi giorni, se non mi sentite più venite a salvarmi... salvarci.