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giovedì 31 marzo 2011

Una lettera d'intenti

Mi sono scritta una Lettera D'Intenti.
Si tratta di una lettera in cui ho scritto, in modo molto chiaro, cosa voglio dalla vita e quali obiettivi voglio raggiungere.

Per rendere la lettera più reale ho fatto una parte "cosa voglio dalla vita" nei prossimi 5 anni, ed una parte di più ampio respiro anche se, tutta la lettera, secondo me, non andrà oltre i 10 anni perché poi sarà necessario cambiare alcuni obiettivi.

Come a dire che una persona, che magari nella vita vuole diventare la più veloce centometrista del mondo, può avere questo obiettivo fino a circa 30 anni, poi è meglio se cambia obiettivo perchè quello lì sarà irrealizzabile...
Comunque sia, io mi sono scritta la lettera d'intenti e volgerò il mio sguardo e i miei passi su ciò che ho chiaramente riportato nella lettera e, soprattutto, nella mia testa.

Dopo essermi scritta questa lettera ho pensato a tutti gli immigrati che affollano le nostre coste e alle possibilità che hanno di realizzare i loro obiettivi...
Mai come in questo momento è bene evidente come ci sia uno spartiacque fra "i fortunati" e "gli sfortunati".
Se si nasce dall'altra parte della barricata (in questo caso basta poco, basta il Mediterraneo...), non importa se si è intelligenti, belli, forti, onesti, importa solo che si è di un paese povero e che si ha bisogno degli altri. E che gli altri non hanno intenzione di aiutarci più di tanto o, forse, affatto.

Ho sentito un'intervista ad un ragazzo che ha detto: io voglio solo lavorare.
Chiaro. E' giovane, è forte, ha lasciato tutto quanto aveva e quindi ora si gioca "il jolly".
Tenta il tutto per tutto.
Perché lui, mettiamo che sia laureato magari in economia e commercio, ma quante possibilità ha di trovare lavoro in un'azienda?
Oppure magari è psicologo oppure insegnante...
Scappa da una nazione in cui non c'è lavoro e finisce in una nazione prima di tutto per lo più razzista e poi, comunque, dove in questo momento non c'è molto lavoro.

Ieri parlavo con Mustafà, il ragazzo marocchino che fa il parcheggiatore nel parcheggio in cui metto sempre l'auto. Lui ha detto una cosa giustissima. In questo momento si sta molto meglio a casa, questi ragazzi farebbero meglio a tornare a casa.

Ha ragione! Mustafà lavorava in un'azienda della zona, l'azienda ha chiuso e per lui non c'è niente da fare... non c'è cassa integrazione, non c'è mobilità, non c'è niente.
Solo fare il parcheggiatore.

Questi ragazzi, che stanno cercando una vita migliore, quante opportunità hanno davvero di viverla questa vita migliore?
Pochissime!
E questo perché si ritrovano ad essere gli ultimi fra gli ultimi.

E capisco il fatto che siano partiti dalla loro terra dove non c'erano opportunità, e capisco anche le speranze legate a questi viaggi. Ma è tutto molto difficile in questo periodo e temo che per molti di loro si infrangerà il sogno di una vita felice e si ritroverano con lo sguardo che spesso ha Mustafà quando non è occupato ad accompagnare un'auto in un parcheggio, perso nel vuoto, che spera.

lunedì 28 marzo 2011

Come sono andati i lavori in giardino?
Bene!
 
Dopo la serata trascorsa a mangiare boughignon, anche se appesantiti, di buon ora ci siamo recati ad acquistare le pietre per pavimentare il pezzo di giardino nel quale vogliamo togliere l'erba e mettere pietre (si tratta di quelle pietre irregolari, piatte, che vengono, appunto, utilizzate nei giardini).
 
Per sistemarle è necessario scavare, mettere della sabbia che tenga ferme le pietre e consenta di sistemarle tutte allo stesso piano, e quindi sistemare le pietre.
Lo scavo è durato diverse ore per cui alla fine, per ora, abbiamo fatto solo quello.
Anzi, l'ha fatto mio marito e senza nessuna lamentela!
 
Ha deciso di non mettere la sabbia e questa, secondo me, non è una buona decisione perché sistemare le pietre nella sabbia consente di appattirle o spostarle con facilità, volendole sistemare direttamente nella terra è tutto più difficile.
Comunque sia, il lavoro lo fa lui per cui veda come preferisce.
Io sto zitta (strano ma vero!) e sogno, finalmente, un giardino calpestabile!
 
Mentre mio marito scavava io ho iniziato l'orto piantando insalata riccia. Speriamo in bene...
V.B, per il momento, ha dissotterrato una sola piantina ma non ha avuto materialmente il tempo di operarsi nella distruzione dell'orto visto che siamo stati con lui per tutto il fine settimana...
 
Anche la serata di sabato sera (con altra cena questa volta molto più easy in cui però ho fatto un buon - a detta degli ospiti - risotto con le fragole) è andata bene e alla domenica non eravamo per niente stressati. Domenica ho studiato molto perché il prossimo esame mi spaventa davvero tanto!
Oltretutto, sono stata angosciata per due giorni perché, al momento di andare a pagare le tasse universitarie, venerdi scorso, mi sono ritrovata con un importo di 450 euro più alto del solito!
 
Oggi sono finalmente riuscita a parlare con qualcuno dell'ufficio tasse e alla fine è emerso che, non avendo effettuato la certificazione che il mio reddito fosse uguale a quello dello scorso anno (si fa con un click velocissimo dal sito dell'università), dovrà pagare una multa di 100€ e mercoledi dovrò andare all'ufficio tasse per recuperare il bollettino corretto e pagare l'importo giusto!
 
Tutto 'sto stress per una dimenticanza che potevo assolvere in pochissimi istanti!
 
Pazienza, mi hanno detto che le tasse sono leggermente diminuite per cui dovrei comunque pagare meno dello scorso anno.
 
In questi giorni sono davvero molto impegnata con l'università, devo assolutamente farcela anche quest'anno a dare i 3 esami previsti dal mio piano di studio in modo, il prossimo anno, di finire finalmente tutti i restanti 3 esami.
E' davvero dura... mi sembrano interminabili.
 
Se avessi avuto la certezza che ci sarebbe stata la sessione di aprile avrei potuto provare a dare questo esame ad aprile... invece alla fine ho tergiversato e mi ritrovo ora a studiare per giugno e non è molto tempo considerando che devo studiare 7 libri che, in alcuni casi, trovo davvero difficilissimi.
Si vedrà.
Dopo questo esame andremo sicuramente a fare un giro a Roma per rivedere alcune opere barocche che sto studiando e non è detto che non ci andremo già a Giugno, durante le ferie,
Nel frattempo, non mi resta che darmi da fare!

mercoledì 23 marzo 2011

era un post felice...

Primavera nell'aria! Primavera nelle foglie! Primavera nel cielo!
Primavera tutto intorno!
Che gioia!
 
Io dal mio ufficio vedo la primavera dalla luce del sole che batte nel palazzo di fronte.
Poi lo vedo da un signore che lavora in maniche di camicia e sta probabilmente risistemando un pavimento ed, in ultimo, vedo un verde gelsomino in un balcone che si sta godendo il sole e la brezza.
 
Non è molto ma è già qualcosa...
Se mi sposto nel corridoio vedo una bella camelia rosa fiorita ma, sostanzialmente, questa primavera si sente e punto e basta.
 
Ieri ho preso le prime piantine di insalata da mettere nell'orto. La luna è quella giusta per cui devo solo piantarle.
Temo che quest'anno l'orto non sarà un gran successo e questo a causa di V.B che corre ovunque,anche sopra alla verdura, delle lumache, agli uccelini che già l'anno scorso hanno fatto strage della mia insalata.
 
Ho preso anche delle piante aromatiche che spero abbiano una sorte migliore di quella che presumo per l'insalata.
 
Sabato mattina saremo molto impegnati proprio nel giardino. Il programma è quello di andare ad acquistare una serie di pietre da mettere nel giardino dopo avere preparato il terreno appiattendolo e cospargendolo di sabbia che terrà ferma le pietre.
La cosa che già mi fa incavolare è pensare che mio marito, dopo circa due ore di lavoro, inizierà a trovare scuse per smetterla oppure farà le cose con svogliatezza con la conseguenza che io mi arrabbierò e litigheremo...
 
Spero che non vada così e che, con un po' di buona volontà e di impegno, si riesca a fare tutto o quasi ma che, almeno, lo si faccia in armonia e con volontà.
 
Oltretutto, il lavoro di prenderelepietreprenderelasabbiasistemaresabbiaepietrenelgiardino, dovrà avvenire dopo un venerdi sera con boughignon con due amici, da noi, e in vista di un sabato sera in cui abbiamo invitato la mia figlioccia, sua sorella e i genitori  sempre a cena da noi.
 
Non prevedo niente di buono con alle spalle una settimana di lavoro e di studio...
Mio marito, d'altro canto, mi ha già detto di chiamare un giardiniere.
 
Quello che avrei voluto io è che di questa cosa se ne fosse occupato lui, ovvero, avesse calcolato come procedere e valutato, se necessario, di chiamare lui autonomamente il giardiniere e di sistemare 'sto benedetto giardino che proprio perché ho fatto 'sto calcolo che in qualche modo avrebbe dovuto occuparsene lui, adesso è una radura con terra bagnata e senza un filo d'erba.
 
Mi pare più che evidente che il giardino sia un tasto dolente della nostra famiglia. Per il giardino litighiamo perché io sono già prevenuta su come lui si comporterà ed, effettivamente, a lui non gliene può fregare di meno.
 
Sabato proveremo per l'ennesima volta ma ormai sono già demoralizzata...tutto 'sto ragionare del giardino mi ha pure messo un po' di tristezza e pensare che ero partita davvero positiva!
Va beh, fra qualche minuto esco e allora tornerà il sorriso.
 
Stasera sarà l'ultima sera degli incontri di automutuoaiuto a cui ho partecipato per un anno.
Abbiamo detto che non era più il caso di andarci visto che le altre due coppie hanno già avuto l'abbinamento e per noi si prospetta solo ancora una lunga attesa.
Anche su questa decisione ha influito molto il poco entusiasmo di mio marito a partecipare agli incontri (anzi, ogni volta era una supplica!).
Adesso che è arrivato l'ultimo incontro mi dispiace un po'...
Era un bel modo per parlare di adozione con persone che capivano invece così il mercoledi sera tornerà ad essere una serata anonima.
A questo punto, credo di non avere più nessuno con cui potere parlare di adozione di persona.
 
Con mio marito è un discorso completamente tabù, l'altro giorno mi ha detto (dopo che gli ho un po' raccontato di come sto in merito), esattamente testuali parole: va beh... sono cose da donne...
 
E' meglio se interrompo questo post.
Lo pubblico perché altrimenti il mio blog, che mi aiuta a scaricare e a superare certe difficoltà, non avrebbe più senso di esserci ma a ripensare a questa sua frase, che avevo rimosso, mi è venuta davvero molta tristezza.
D'altro canto, ognuno vive l'attesa come può... sempre se stia aspettando...

lunedì 21 marzo 2011

Una bella vacanza e non solo...

La nostra gita è stata davvero bella.
Splendida direi.
E' accaduto tutto quanto mi aspettavo, ovvero, ho visto o rivisto tantissime opere d'arte e tutte assolutamente meravigliose!
Partendo dalla Cappella degli Scrovegni di Giotto è stato come un trip proseguito con Donatello, Mantegna, Giulio Romano, il Correggio... fino a terminare con il Battistero di Parma che non ricordavo e che non riesco a togliermi dalla testa da tanto mi abbia affascinata!
Oltre a questo, la gita è stata anche spirituale e a contatto con la natura.
Spirituale perché siamo andati a Padova che è città meta di pellegrinaggi per via di Sant'Antonio.
Nel mio caso, però, ci tenevo molto ad andare a trovare Padre Leopoldo.
Si tratta di un santo a cui la mia cara zia G. è molto devota e che sono anni che contavo di andare a trovare.
Se devo proprio dirla tutta, l'origine del viaggio è stata proprio l'idea di andare a trovare San Leopoldo e poi si è aggiunta, nell'arco di pochi istanti, la voglia di vedere o rivedere le opere di cui ho parlato.
Come a dire che, in un momento di sconforto, in auto, ho pensato che ci vorrebbe un miracolo per farmi arrivare a mio figlio... 
 
Arrivata da San Leopoldo mi sono molto emozionata perché davanti al Convento in cui è posta la sua salma, è posizionata una sua statua con queste parole incise: Il mio sguardo è sempre volto ad Oriente (...).
La frase prosegue ma non ricordo bene tutto il testo, dovrebbe essere qualcosa del tipo: il mio sguardo è sempre volto ad Oriente, là è il mio cuore.
Questa frase è la prima cosa che ho visto arrivata in loco.
 
Padre Leopoldo avrebbe molto desiderato operare come Frate benedettino in Oriente, era un suo grandissimo desiderio.
E così, davanti a questa frase, mi sono molto emozionata perché, fino a prova contraria, io ho un figlio in Oriente e questo figlio adesso è senza una mamma...
 
Mi è sembrato che fosse tutto un segno, e anche se cerco di essere il meno fatalista possibile, ho sentito che questo viaggio avesse un senso e mi è sembrato che mio figlio fosse un po' meno solo.
 
L'incontro con Padre Leopoldo è arrivato in un momento molto particolare, sono stata diverse volte a Padova e ogni volta quella di andare da questo santo era un impegno che non avevo mantenuto, questa volta, la prima cosa fatta usciti dall'albergo è stata di recarci da lui.
Da quel momento, per me, la gita ha acquisito un significato molto particolare.
 
Io credo in Dio ma ho una mia interpretazione sicuramente diversa dalla canonica interpretazione cristiana.
Per me Dio è Di - Io, ovvero, un'energia molto personale, del tutto individuale, che ha una forza enorme.
I Santi, le Preghiere, i Riti, sono tutti "mezzi" per scatenare questa energia, per condurla, per focalizzarla.
Leggendo e rileggendo i testi sacri, oltretutto, non riesco ad allontanarmi da questa mia interpretazione sulla quale, al momento, non mi dilungo.
 
Il fatto di avere incontrato Padre Leopoldo, in un momento di così profondo smarrimento, è stata come una luce, è stata come riuscire a rifocalizzarmi e, in qualche modo, a sentirmi pienamente viva.
Se una farfalla che sbatte le ali in un paese può fare scatenare un uragano in un altro (e ciò non è altro che una metafora del potere della nostra energia), allora io credo che le mie preghiere possano avere aiutato mio figlio che è solo.
 
Per me è facile sopportare l'attesa...Io vado in vacanza, studio, esco con gli amici, vado al cinema, a teatro, leggo...
 Mio figlio, invece, probabilmente è in un istituto dove cercano di gestirlo in qualche modo.
Una mamma tornata dal Vietnam aveva scritto, nel suo blog, che avevano portato il loro figlio di 2 anni al mare quando erano in Vietnam.
Questo bimbo si è spaventato perché non aveva mai visto il mare, anche se il mare era appena svoltato l'angolo fuori dall'Istituto.
 
Durante questa vacanza gli ho comprato alcuni libri, uno di filastrocche, uno preso in un museo che parla di arte ai bambini e uno bellissimo che spiega l'adozione ai bambini.
 
Ormai mio figlio ha già una discreta biblioteca ma devo smetterla di acquistare libri sull'adozione spiegata ai bambini perché mi rendo conto che ne ha ormai tantissimi!!!
 
Tornando alla vacanza, comunque, abbiamo potuto assaporare anche alcuni aspetti naturalistici delle città meta del nostro viaggio e questo perché siamo stati a Mantova e abbiamo trovato il tempo di fare una breve gita sul Mincio.
La nave navigava ad una velocità piacevolissima, il venticello e il sole erano caldi e accoglienti. Il panorama era interessante e calmo.
Mi sono davvero ricaricata.
 
Alla sera, in ognuno dei luoghi visitati, ci siamo concessi cene davvero splendide ma segnalo soprattutto "I due cavallini", a Mantova, dove mio marito ha mangiato dei maccheroni al torchio con stracotto e io degli agnoli in brodo che credo che non dimenticheremo tanto facilmente.
 
Insomma, una vacanza molto bella.
Il rientro è stato piacevole, con tanto di arcobaleno all'arrivo appena parcheggiato l'auto a casa!
 
Durante questi giorni ho riflettuto moltissimo su ciò che voglio dalla vita, sul rapporto con mio marito, su quanto sono soddisfatta della mia vita e, soprattutto, ho sentito forte nel cuore mio figlio.
 
Ho un obiettivo, raggiungere mio figlio. Ho un secondo obiettivo, laurearmi e fare fruttare la mia laurea anche in ambito lavorativo (e attualmente il mio lavoro non ha niente a che fare con l'arte...). Ho un terzo obiettivo, essere felice con mio marito.
 
Almeno, ora ho le idee chiare...

mercoledì 16 marzo 2011

BUONA FESTA! VIVA L'ITALIA!

Lo stess lavorativo degli ultimi 15 giorni si è fatto sentire.
Non mi viene in mente altro se non questo per spiegarmi questo improvviso e davvero molesto male alla cervicale.
 
Un anno e mezzo fa ho avuto un incidente stradale che mi ha causato un colpo di frusta alla schiena. Ho portato per una decina di giorni il collare e poi, per circa due o tre mesi, ho avuto dolore alla cervicale, nei primi due mesi, soprattutto, l'unico modo per stare meglio era di andare a dormire appoggiando il collo sopra ad una borsa dell'acqua calda in modo da sciogliere il dolore.
 
Comunque sia, dopo i primi mesi, non ho avuto più alcun problema.
 
Ieri mattina, improvvisamente, un male pazzesco al collo tanto che quasi mi fermavo con l'auto per cercare di cambiare posizione visto che non riuscivo più a guidare.
Arrivata in ufficio il male è passato ma sono iniziati i capogiri tanto che subito ho pensato di avere problemi di pressione.
Ho lavorato fino alle 13.00 e poi sono tornata a casa e me ne sono stata a casa anche perché il dolore è peggiorato esponenzialmente.
Ho trascorso davvero un pomeriggio all'insegna del dolore cervicale nonostante gli analgesici, la borsa dell'acqua calda, la doccia lunghissima e caldissima...
 
Oggi è andata un po' meglio, mi sono messa una sciarpa calda e ho preso subito un anti infiammatorio alle 9.00 del mattino.
 
La gioia di andare in ferie per qualche giorno e, soprattutto, di vedere le opere che desideriamo ammirare in questi giorni, mi farà passare davvero tutto!
Questa sera, tanto per gradire, apriamo le danze con una bella grigliata di pesce dai miei genitori in cui ci saranno anche i miei nipotini che non vedo da 2 settimane.
 
Domattina partiremo sul presto, abbiamo tolto dal programma Ferrara perché rischiava di appesantire troppo il viaggio.
Le tappe fondamentali sono legate ad alcune opere specifiche, ovvero:
Padova:
Altare di Donatello alla Basilica del Santo
Cappella degli Scrovegni
Passaggio da Padre Leopoldo che è un santo di cui è devota mia zia e che vado volentieri a pregare.
 
Mantova:
Camera Picta del Mantegna al Castello di San Giorgio
Giulio Romano, sala dei giganti, al Palazzo Te.
 
Parma:
Battistero e cupola del Duomo del Correggio.
 
Ecco qui.
Nel mezzo ci deve stare qualche cena o pranzo di quelli veramente indimenticabili e poi non serve altro per stare bene.
Anche se c'è la pioggia io credo che sarò molto felice in un viaggio come questo!
 
Oggi, poi, ho appeso il tricolore.
Io non lo appendo mai perché non amo essere troppo nazionalista in una nazione che ha così tanti problemi di integrazione... ma oggi sono stata molto contenta di appenderlo.
Amo il mio paese e sono felice che sia unito e sono anche molto felice di festeggiare l'evento in alcune dei luoghi più preziosi della cultura artistica italiana che poi, in alcuni casi (come ad esempio la cappella degli Scrovegni), è la culla della cultura artistica occidentale.
 
BUONA FESTA A TUTTI!

lunedì 14 marzo 2011

Quasi vacanza!

Le settimane volano e ieri mi sono accorta che erano trascorsi 7 giorni dal mio ultimo articolo.
E si che di cose me ne sono accadute durante la scorsa settimana!

Soprattutto: lavoro!
lavoro lavoro lavoro!

La scorsa settimana è stata molto stancante non tanto dal punto di vista operativo quanto dal punto di vista intellettivo in quanto, alcune modifiche strutturali che mi sono state imposte, mi hanno creato una serie di difficoltà, prima di tutto emotive e poi anche operative.

Inutile dire che non sono una persona a cui si possono imporre decisioni dal punto di vista professionale e fino a che non sono state completamente condivise non riesco a lavorare.
Quando si lavora come dipendenti di un'azienda si è costantemente sottoposti a decisioni che prendono "altri".

Ma se queste decisioni influiscono direttamente sul mio ufficio devo necessariamente avere almeno capito il motivo altrimenti mi limito a vegetare e non riesco a reagire e, di conseguenza, a lavorare.

Dopo un colloqui chiarificatore avvenuto giovedi ora va molto molto meglio e finalmente posso riprendere la mia consueta attività lavorativa con serenità e, forse, riuscirò anche ad avere dei benifici da queste modifiche.

Sicuramente, questo non è un periodo della mia vita in cui punto sul lavoro e in cui sono "avanti tutta". Questo è un periodo in cui mi mancano 6 esami a terminare l'università e ciò è una priorità perché devo davvero chiudere questo capitolo che ora sta diventando pensante, e questo è un periodo in cui, comunque, la mia famiglia è la primo posto assoluto, con o senza figli.

Secondo me non sempre la famiglia è al primissimo posto, almeno in termini di tempo o di pensieri.
Ci sono dei periodi in cui il lavoro ci impegna molto e in cui la maggior parte dei nostri pensieri e del nostro tempo è dedicato al lavoro, e ci sono dei periodi in cui è la famiglia ad occupare la maggior parte delle nostre attenzioni.
A volte, lo è lo studio o qualche grande passione.

Per esempio, quando una donna è a casa dal lavoro per maternità è chiaro che ha un'assoluta priorità e un assoluto pensiero, ma quanto una persona, ad esempio, inizia un lavoro nuovo o sta seguendo un progetto importante che magari influenzerà tutta la sua carriera lavorativa o il suo successo professionale ed economico è chiaro che in qual momento quella sia la sua priorità, e ciò senza nulla togliere al fatto che sia un genitore e come tale abbia  sempre presente i propri figli e la propria famiglia. 

Tutto questo, ovviamente, se non ci sono problemi di salute che, qualora dovessero esserci, sono chiaramente vincolanti, sia se li abbiamo noi che se li hanno le persone che ci sono più care.

In sostanza, io in questo periodo non sto mettendo il lavoro al primo posto anche se so che potrei premere sull'accelleratore e andare un po' avanti.
Io penso che ci sia un po' tempo per tutto e quando mai arriverà mio figlio e avrò vissuto la maternità, allora potrò fare il punto della situazione e vedere un po' come e dove e se desidero avanzare professionalmente. E magari nel mentre avrò pure la mia tanto agognata laurea in arte che, come sempre capita con la cultura, aprirà nuovi orizzonti.

In questo periodo, però, mi sento un po' più tranquilla e non penso più al part time.

Penso però alle ferie!
Si avvicina il ponte dell'Unità d'Italia in cui avevamo pensato di andare a Londra.
Abbiamo cambiato idea perchè non abbiamo voglia di vedere troppe persone e di entrare nella frenesia di una città.
Stavamo quindi pensando ad una gita di due giorni magari in una località turistica nelle Alpi. Io non scio da molti anni e non ho voglia di farlo per cui non faremo una vacanza in una località sciistica ma pensavamo a qualche tour, ad esempio, il giro delle Cento Valli.

Si tratta di un viaggio in treno da Domodossola a Locarno, potremmo dormire a Locarno e quindi rientrare il giorno dopo.
Oltretutto, potremmo portare anche il nostro cane V.B.
Ma siamo molto indecisi perché prevedono brutto tempo...

L'altra alternativa sarebbe andare alle terme. Ma io non ho voglia di troppo relax, vorrei qualcosa che consentisse di svagarsi ma nello stesso tempo di non stare troppo fermi perchè non sono distrutta fisicamente e psicologicamente come in altri periodi in cui sento il bisogno di una vacanza per rimettermi in sesto completamente...

Questa volta sento bisogno di stare un po' con mio marito, di staccare la spina, di farci una bella cenetta, di vedere bei panorami, di passeggiare, di stare in silenzio, di non essere né troppo né troppo poco impegnata intellettivamente...

Credo che nei prossimi 3 giorni mi divertirò a cercare di trovare la quadrà di questa breve gita. Vedremo ma sono già contenta anche solo di avere questo a cui pensare!

lunedì 7 marzo 2011

a essere determinati anche nei sogni...

La scorsa settimana lavorativa è stata molto dura. Ci sono stati alcune variazioni strutturali dell'ufficio e tutto è stato complesso, perentorio, forse troppo affrettato.
 
Venerdi sera sono uscita dall'ufficio con la testa piena zeppa di informazioni e varamente esausta.
Dopo il fine settimana sto molto meglio, sabato siamo andati al mare con alcuni amici e i loro bimbi di 6 e 8 anni. Soprattutto, abbiamo portato con noi il nostro cagnolino V.Buccetta!
Ci siamo divertiti tantissimo!
E' stato davvero bello!
Finalmente ci sembrava di avere portato con noi un po' di famiglia!
I bimbi hanno giocato tutto il giorno con lui e poi, quando sono andati a casa, tutti e 3 insieme  abbiamo guardato un bellissimo tramonto sul mare.
V. B., a dire la verità, non si è accorto di niente, ma noi eravamo molto contenti perchè, appunto, era come avere portato un pezzo di famiglia in più con noi ed è stata una bella esperienza.
 
L'obiettivo è di renderlo un cane "sociale" in grado di stare negli alberghi, nei ristorante e nei bar senza sporcare o disturbare.
Questo perché, in alcuni casi, portare con noi il nostro cane può rendere più agevole il fatto di restare fuori alcune notti anche prendendo la decisione all'ultimo momento (prima dovevamo sempre tornare a casa, appunto, per via del nostro cagnolino che era lì che ci aspettava!).
 
Sta di fatto che la gita è stata molto bella, ci ha consentito di svagarci completamente e quindi di trascorrere anche una domenica molto serena in cui, di fatto, ho dormito.
Ho dormito al mattino, ho dormito al pomeriggio, ho dormito la sera.
Ho fatto la vera e propria cura del sonno perché ultimamente ero talmente stanca e nervosa che di notte mi svegliavo sempre con mille pensieri.
In realtà mi sono svegliata anche stanotte ma questa mattina non ero stanca come al solito.
Insomma, il fine settimana è servito.
 
Durante tutto questo dormire ho fatto un sogno.
Ho sognato che stavo andando dal mio ente per vedere la foto di mio figlio. Era il fatidico momento dell"abbinamento, quello atteso da tutte le mamme che attendono un bimbo in adozione in cui, finamente, si vede la foto di nostro figlio e si hanno alcune informazioni su di lui.
 
Io ho sognato che stavo salendo una lunghissima scala, una scala faticosississima, altissima, infinita.Era stretta e buia, disagevole, con tanti gradini tutti piccoli.
 
Finalmente arrivo alla fine della scala, ero veramente stanchissima, con la schiena tutta chinata, tutta sudata, esausta, quasi mi trascinavo...
Arrivo a prendere in mano la maniglia per aprire la porta del mio ente e mi sento come se stessi sognando di sognare e nel sogno mi dico (con una forza e un impeto che paragonerei solo a quanto Rossella O'hara giura che non soffrirà mai più la fame...): Costi quel che costi, io arriverò ad aprire questa porta. E arriverò anche ad aprirne un'altra, quella della stanza in cui dentro ci sarà mio figlio.
 
Al che mi sono svegliata.

martedì 1 marzo 2011

Interminabile attesa...

Ci sono giorni in cui l'attesa adottiva è veramente dura, oggi è uno di questi.
Mi sembra che i giorni non passino mai e proprio oggi che è il 1° marzo mi sembra che questi primi due mesi dell'anno siano stati eterni.
Invece non è vero, sono volati fra mille impegni, fra stress, momenti di gioia, momenti di tensione, tanto lavoro, i primi passi per la preparazione del nuovo esame e tanti momenti con gli amici.
 
Come avevamo deciso, da inizio anno abbiamo riiniziato a frequentare amici con i quali avevamo in qualche modo rimandato gli incontri. Sono settimane che siamo molto impegnati con cene e momenti in compagnia e questo aiuta molto a svagarci.
A tutti questi "amici" non interessa molto della nostra adozione, diciamo che o sono troppo presi da loro stessi per non accorgersi di chi gli sta intorno, oppure non gliene importa niente di un figlio, oppure non gliene frega niente di questo argomento in generale... e quindi possiamo veramente pensare ad altro.
 
Eppure certi pensieri vengono lo stesso.
Sabato eravamo al supermercato, era pieno zeppo di bambini con i loro genitori.
Improvvisamente mi sono chiesta perché questa società, in cui sono perfettamente integrata, non abbia un bimbo per noi... oppure perché debba farci faticare così tanto per ottenerlo...
E' tutto normale, se una persona un figlio non può farselo nessuno è tenuto a dargliene uno.
Questa è una legge più che corretta.
Ma è difficile da digerire, molto difficile.
 
Perché alla fine io mi sento un po' tagliata fuori da un tran tran che potrebbe appartenermi.
Io non sono fatta come le persone che non desiderano un figlio.
 
Io ho il forte desiderio di occuparmi di un bambino, c'è poco da fare.
E questo non significa che io non sia soddisfatta della mia vita, significa anzi che dentro alla mia vita io ci sono immersa completamente, che ci sto bene, che la amo talmente tanto che vorrei condividere i piccoli-grandi eventi con un bambino al quale sento che potrei trasmettere lo stesso interesse per la vita.
E inoltre, io vorrei che questa fase della mia vita fosse sottolineata da un figlio perché ora è il momento di vivere questa esperienza, e poi, fra qualche anno, tornare con mio marito a vivere con tutto il tempo disponibile per noi (anche se poi... un figlio è per sempre...) ma con questa grande esperienza e consapevolezza nel cuore e nell'anima. L'esperienza di essere madre.
 
Vorrei chiudere il mondo fuori e starmene immobile ad attendere che passino i mesi e gli anni, e invece devo continuare a vivere una vita fuori posto.
 
Mi sto immergendo nel nuovo esame di arte moderna. Il programma è davvero molto vasto per cui potrò sostenerlo solo a giugno, inoltre, con questa professoressa vorrei poi dare la tesi che dovrebbe in qualche modo essere incentrata sul barocco per cui devo assolutamente fare bella impressione.
Devo studiare veramente tanto, ormai ho iniziato seriamente e credo che mi ci immergerò completamente.
Poi penso che continueremo ad uscire con "amici", a stare fuori casa, a vivere intensamente, a lavorare molto perché tanto qui si lavora sempre tanto, troppo.
 
E poi spero che il tempo passi. Che passino gli anni perché si tratta di anni.
 
Rimpiango il giorno in cui ho dato il mandato all'ente che abbiamo scelto. Un giorno tutto avrà un senso e solo questa attesa mi porterà a mio figlio, quello, esattamente quello che doveva essere.
Ma forse potevo raggiungerlo meglio e prima con un altro ente.